Baciò la sua petrosa Itaca Ulisse" allo stesso modo De Matteis, dopo le innumerevoli peregrinazioni negli oceani di tutto il mondo, si ferma spettatore attonito di fronte alla meraviglia marina e la riporta sulla tela trasferendovi le sue inquietudini, i suoi tumulti interiori ... ed ecco le onde che si intersecano, fluttuano vorticosamente e voraginosamente, ma il suo animo si acquieta, si placa, si addolcisce di quella dolcezza che lo porta ad essere sempre più innamorato dell'immensa massa equorea. E così crea distese d'acqua trasparente dove l'occhio si perde, dove lo spazio non esiste, dove cielo e mare sono tutt'uno, dove la spuma refrigera il nostro spirito, ormai schiacciato dalla materialità, dove la trasparenza, la cristallinità dell'acqua è un'oasi nella quotidianità.